Data01/08/2010
LuogoTofane di Mezzo
DifficoltàEEA-D

Arrivare in auto direttamente al rifugio Dibona, salendo in auto sempre lungo la strada in direzione del passo Falzarego ed a monte dell’abitato di Pocol deviare a destra in direzione dei rifugi Dibona-Duca d’Aosta. Ad un successivo bivio si prosegue a sinistra per il rifugio.Dal rifugio si prende il sentiero a mezza costa che sale per il rifugio Pomedes, Dal rifugio Pomedes risalire tramite il sentiero attrezzato Olivieri (da non confondere con la Via ferrata Olivieri a Punta Anna), risaliti sul Dos de Tofana si incrocia il sentiero che arriva dalla stazione di Ra Valles immettendosi così tra la fine della salita a Punta Anna e l’inizio della ferrata G. Aglio. Si supera agevolmente la cresta con cavo che funge essenzialmente da scorrimano   eccetto un facile “salto” dove anche la presenza di una staffa agevola il passaggio  e si percorre in piano un lungo costone   verso una spalla della cresta dove già si intravede la presenza di una scala metallica  che ne agevolerà il passaggio. Giunti dopo aver percorso l’iniziale Via ferrata a Punta Anna si nota la verticalità e presenza di passaggi più tecnici nella prima a discapito di un ambiente meno coinvolgente. Si giunge quindi alla scala, si supera la spalla , ci si porta su un secondo crinale in piano diretti verso una seconda spalla  che stavolta si supera attraverso il cavo ed alcune staffe  oltre a qualche buon appoggio roccioso . Un tratto in paino sul crinale della la spalla finale lo si aggira  portandosi sul lato nord-est sfruttando un comodo sentiero, in leggera discesa, verso una larga forcella franosa attrezzata con lungo spezzone di corda. Raggiunto il lato opposto della forcella  ci si trova alla base della Torre Aglio dove un diedro verticale  porta in una stretta insenatura dalla quale si parte in ripida salita tirando un po’ sul cavo ed anche con l’ausilio di un piolo  si guadagna una breve cengia dove dopo un esiguo traverso   si giunge presso un bivio  che consente -opzionale- a sinistra di salire, con cavo  , alla sommità della Torre Aglio. Ci si trova a dover affrontare uno dei passaggi chiave della Via e non tanto per difficoltà ma dal punto di vista adrenalinico e suggestivo in quanto si tratta di compiere una espostissima traversata lungo la parete nord della Torre Aglio aggirando uno strapiombo, è forse il passaggio più fotografato e spettacolare della Aglio insieme al Dos de Tofana. Si inizia quindi, seguendo l’indicazione “Tofana”  aggirando lo spigolo  e ci si addentra nel traverso  sfruttando un intaglio orizzontale per i piedi  uscendone presso un terrazzo detritico , attraversando poi una caratteristica insenatura tra la parete ed un Torrione   e proseguendo lungo il terrazzone  con alcuni tratti assicurati con scorrimano  fino a ridiscendere alcune roccette. Proseguire verso la vetta, si seguono le indicazioni lungo il terrazzone detritico , si scendono alcuni metri  tramite traccia di sentiero non attrezzata  iniziando così un lungo trasferimento a mezza costa  con i tratti più esposti assicurati con cavo . Si aggira uno spigolo  dove una placca levigata ma attrezzata con molte cambre  risale diagonalmente verso un ulteriore terrazzone, stavolta piuttosto breve  che prelude l’inizio di quello che ora sarà invece un lungo trasferimento in parete . In salita quindi su alcune facili roccette , ci si porta alla base di un verticale camino da affrontare seguendo le molteplici staffe presenti prevalentemente sul lato sinistro uscendone, a destra, su un espostissimo traverso   provvidenzialmente attrezzato con una serie di staffe  fin dove il cavo “spara” nettamente in verticale  estendendosi lungo una placconata . Attraverso il grande foro ci si porta sul versante sud-est  dove si trova una serie di 2 robuste scale affiancante alla parete  ed, in uscita, un salto verticale non difficile ma neppure banale causa esposizione  e roccia piuttosto levigata   per guadagnare il filo di cresta che passa sopra il Bus de Tofana. Si seguono le indicazione superando facili roccette con l’imponente presenza di grandi protezioni antivalanga  poi si risale una rampa rocciosa.. Camminando in leggera salita ci si avvicina allo spallone sommitale  che però non si risale verticalmente ma si aggira a destra con uno spezzone di cavo  ed una scaletta  che dal punto di vista delle attrezzature segna la fine della Via ferrata mentre per il raggiungimento della vetta.Poi alcuni facili gradoni fino alla croce di vetta.

Compagno di Cordata: Federico 

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