Data06/07/2026
LuogoMarmolada
DifficoltàEEA-D

Si raggiunge da Canazei-Tn o da Rocca Pietore il passo Fedaia e si lascia l’auto nel grande parcheggio antistante il rifugio Fedaia posto sul lato est del bacino artificiale. Ci si porta sulla sede della strada carrareccia alle spalle del rifugio e la si percorre in salita incontrando quasi subito un’indicazione per la ferrata presso un tornante . Si prosegue quindi lungo la strada  fino ad una indicazione sul margine sinistro della stessa  che invita a lasciare la “sede stradale” ed iniziare un’affannosa salita  in direzione della cresta sempre assistiti dalla numerosa presenza di segnavia vari fino alla base del ghiaione detritico da dove si stacca una evidente traccia in direzione della già evidente targa rossa dell’attacco. Dall’attacco, inizia la parte più impegnativa del percorso. Il cavo parte in diagonale assicurando un primo salto roccioso con molti appoggi , supera poi una prima placca con esposto traverso , una seconda breve serie di roccette  raggiungendo una fessura attrezzata con 3 staffe metalliche . La parete è esposta ,si raggiunge una placca più umida con possibile presenza di vetrato  e la si supera in espostissima traversata cercando aderenza con i piedi e notevole tenuta sul cavo. Questo tratto può essere considerato un pò il passaggio chiave della via dal quale se ne esce in verticale su roccia piuttosto appigliata, dove le difficoltà diminuiscono . Successivamente ci troviamo in esposta traversata dove si aggira un canalino raggiungendo una serie di brevi salti verticali in semplice e divertente arrampicata. Si guadagna così il colletto del Sas de Mul dove termina  quella che possiamo definire la prima delle 3 sezioni nelle quali possiamo idealmente suddividere la “Eterna”. Inizia la seconda sezione, con una lunga placconata “eterna” che supera circa 600mt di dislivello con assoluta continuità del cavo  e l’inclinazione. Un passaggio con alcune roccette  annuncia che si è, finalmente, in prossimità dell’attacco della cresta . La cresta che sta per iniziare rappresenta la terza ed ultima sezione ed è probabilmente la più caratteristica ed interessante, si sviluppa, a tratti molto affilata ed esposta, in un alternarsi di saliscendi che risultano faticosi e sotto il filo in parete ovest quasi sempre in vista della falsamente vicina stazione di Serauta. Successivamente si percorre comodamente un tratto di cresta ,ci si abbassa dal “filo”  e si prosegue lungo una cengia a tratti detritica . La cengia prosegue  portando ad alcuni passaggi più tecnici e divertenti ,un misto di brevissimi salti verticali e facili traversi. Si traversa la parete spiovente   e si ritrova per una decina di metri la parte sommitale della cresta, questa volta più agevole vista la larghezza ma comunque costantemente attrezzata  e nella parte culminante si apre una spettacolare visione sul ghiacciaio della Marmolada . Si guadagnano metri in cresta   con brevi avvallamenti arrivando alla seconda delle tre discese cui si accennava: un lastrone levigato sul lato Est   lungo il quale si trovano ancora, malconci, gli infissi del vecchio tracciato . Si perviene ad un intaglio di cresta -lato Est- coincidente con la terza discesa ,decisa e verticale ma molto ben attrezzata con una serie di staffe metalliche. Le difficoltà terminano quindi alla base di questo diedro che ci deposita su di una comoda e rassicurante cengia  che conduce alla Zona Sacra di Serauta .

Compagno di Cordata: Federico

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *