Data12/07/2020
LuogoGruppo Adamello
DifficoltàEEA – AR – III – AD-

Proveniendo da Tione (Tn) prendere la strada che porta al paese di Spiazzo, da qui parte una stradina stretta e con tornanti lungo la Val di Borzago fino a giungere in un ampio parcheggio in località Pian Della Sega. Da qui, seguendo la evidente segnaletica CAI213, si entra in un fitto bosco di abeti, si esce proseguendo dritti, su un sentiero circondato da più bassi arbusti. Si prosegue fino a giungere ad un ponte con funi d’acciaio teso sul Rio Bedù di Pelugo. Oltre il torrente inizia una salita, con buona pendenza, sempre costante, su sentiero con grosse pietre che ci porterà al rifugio Carè Alto. La salita alla via Cerana è sicuramente la più diretta alla Cima del Carè Alto, anche la più bella e remunerativa in quanto a varietà di passaggi su ghiaccio e roccia. Dal rifugio, si intravede la vedretta di Conca e la crestina da affrontare in arrampicata per giungere alla vetta. Partendo alle prime luci dell’alba si prende il sentiero che sale tra grandi massi di granito verso la bocchetta del cannone. Qui si scende di pochi metri in direzione della cresta. Si sale dapprima su morena, poi su terreno misto a ghiaccio, fino a giungere alla ripida vedretta di Conca che sale fin sotto l’attacco di una paretina di III grado da affrontare per sormontare la cresta. Si attacca nel punto in cui il ghiacciaio si fa piano prendendo come punto di riferimento un pennone di roccia sulla destra e il punto più basso della cresta sulla sinistra. Qui si sale un tiro di 30 metri di III. E’ il punto più delicato di tutta la salita. E’ consigliabile integrare con dadi o friends e cordini, giunti in cresta, un cordino di sosta. Sulla cresta si cercano i passaggi più intuitivi II procedendo in conserva e tenendosi preferibilmente sul lato Nord fino a giungere nei pressi delle baracche militari , da lì, proseguendo su altre roccette sommitali, si piega a sinistra arrivando alla croce di vetta.
La discesa dalla cresta est risulta abbastanza laboriosa e lunga. In caso di tempo incerto è sconsigliabile.Abbiamo fatto una calata in doppia che ci ha portato sul nevaio sottostante, per poi andare alla ricerca dei mille ometti per ritornare al rifugio.

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