Data | 11/08/2023 |
Luogo | Pian del Re |
Difficoltà | AD |
Mi trovo in vacanza alle piedi dal Monviso , dove il mio socio giovanni da tempo voleva fare questa via, quindi uniamo l’utile al dilettevole, e per fare le cose semplici, la facciamo in giornata, un’immensa cavalcata di godimento,Bella e lunga via di alpinismo tradizionale. Lo sviluppo della cresta è di circa 1800 m per 1000 m di dislivello dall’attacco alla vetta e la discesa è molto lunga ma veramente lunga .Partiti con le frontali dal parcheggio del pian del re alle 3:30 del mattino ,lungo la strada che sale ai primi laghi ci fanno compagnia le salamandre, in poco meno di due ore arriviamo al bivio per il Viso mozzo, dove prendiamo a destra, seguendo omini di pietra , che in poco tempo ci portano all’attacco della via. Decidiamo di salire in conserva protetta… dopo essersi imbragati partiamo per il diedro , si seguono gli ometti e i bolli pochi che ci sono su un percorso logico ma di facile smarrimento Attenzione alla caduta di pietre da cordate sovrastanti!!!
Bisogna fare attenzione a non andare troppo alla leggera su un percorso che può portare a situazioni complicate, valutare bene e cercare la linea giusta di salita,il percorso è solitamente privo o quasi di neve/ghiaccio ma un consigli viene sempre dato dal gestore del Quintino Sella.Ramponi generalmente indispensabili per la discesa dal ghiacciaio.
la salita si presente con II grado continuo, diversi passi di III/III+, un passo di IV- per la salita al torrione Saint Robert (aggirabile) e un passo di IV per il torrione successivo. All’incrocio con la Via della Lepre (aggirabile), attenzione a non andare in situazioni difficili,seguendo facili roccette che portano a sfasciumi.Salire puntando alla vetta che attraverso, camini divertenti e placche mai difficili II/III si arriva alle spalla della croce, da dove si può ammirare il panorama della valle a 360°.La discesa non banale, ma da prestare attenzione molto scivolosa su pietraia , mai stabile .Seguire la normale che porta al ghiacciaio poi al passo delle Sagnette e ridiscendere la ferrata che in breve ci porta in valle Po e al Rifugio Q. Sella, dal rifugio calcolare altre 2 ore di discesa fino alla macchina.
Compagno di Cordata:Giovanni
Relive ‘Cresta est monviso’