Data | 06/04/2024 |
Luogo | Lodrino |
Difficolta’ | D |
Lungo la SS.237, in Valle Sabbia, si raggiunge il comune di Nozza-Bs dal quale si devia con chiara indicazione in direzione dell’abitato di Casto . Si attraversa il centro di quest’ultimo in direzione di Lodrino-Bs, raggiunto il quale si sale, come da indicazioni, per la località Pineta fino al parcheggio della trattoria “La Genzianella”.Lasciata l’auto, si seguono gli indicatori bianco-verdi , già presenti lungo la strada asfaltata, in direzione del passo Cavada. Dopo circa 10 minuti, giunti sopra il grande vallo paramassi a tutela di frana secolare, si devia a sinistra e si segue il nuovo sentiero per altri 15 minuti, in direzione del massiccio roccioso , per giungere all’attacco della ferrata. L’attacco è rappresentato da un traverso obliquo da superare anche tramite la presenza di un piolo la buona aderenza della roccia . Pochi metri lungo arbusti e si giunge alla base di un secondo traverso obliquo. Dalla cengia inizia una lunga traversata prevalentemente in quota che tramite tracce di sentiero alternate a passaggi esposti ma di scarsa rilevanza tecnica aggira parte della parete rocciosa e con qualche saliscendi supera alcuni canalini. Caratterizzato da una difficoltà superiore alla media fin qui incontrata ed in particolare l’avvicinamento allo spigolo mentre la seconda parte del traverso stesso risulta più appigliata . In discesa si giunge alla base di un tratto verticale,esposto ma ben appigliato ed attrezzato con pioli uscendone, a sinistra.Un breve traverso obliquo conduce all’inizio di un nuovo lungo tratto sostanzialmente in quota con fisiologici saliscendi composto da un’alternanza di passi su zolle erbose. Ci si ritrova così a percorrere alcune cenge erbose , a superare alcune roccette in discesa ed alcuni esposti traversi ed è proprio al termine dell’ultimo di questi traversi che si giunge al punto chiave di questo lungo percorso . Come specificato nella segnaletica presente bisogna scegliere se proseguire attraverso il più facile percorso direzione della cima poi in buona parte su sentiero o se proseguire in verticale affrontando 4 “salti” rocciosi di notevole impegno fisico.. Optando per la soluzione difficile si parte nettamente in verticale guadagnando la base di una placca leggermente strapiombante nella quale la presenza dei pioli non deve ingannare, in particolare richiede un intenso uso delle braccia il passaggio di uscita della placca .Si giunge rapidamente su una cengia dove è possibile scaricare la tensione e recuperare energie in attesa del terzo “salto”, più lungo dei precedenti e più variegato in quanto inizia con un traverso obliquo esposto e levigato , aggira uno spigolo e prosegue nettamente in verticale con l’ausilio di un piolo. Un breve traverso a sinistra sposta di qualche metro la linea di salita sempre verticale e culmina nella parte alta all’interno di un diedro ricco di pioli con le braccia che risentono degli sforzi fatti. In uscita si superano alcune roccette e ci si dirige verso il quarto “salto” alla cui sommità è appeso un grande tricolore. Il raggiungimento della vicina croce di vetta comporta ancora il superamento di un breve tratto attrezzato non particolarmente impegnativo eccetto il primo passaggio leggermente più fisico ma ormai siamo alla cima Come da segnaletica presente alla cima si segue la direzione per passo della Cavada dal quale poi si scende in direzione Lodrino intercettando la strada mulattiera percorsa parzialmente in salita. Attenzione all’esposto sentiero erboso in particolare nella parte alta verso la vetta che risulta essere molto pericoloso e scivoloso in caso di umidità.
Compagno di Cordata : Morena