Data26/06/2011
LuogoTorre Exner-Gruppo Sella
DifficoltàEEA-D-

Arrivare al passo Gardena e scendere in direzione Colfosco-Bz e dopo alcuni tornanti, sulla ,si trova l’ingresso di una cava di ghiaia il cui piazzale funziona da parcheggio. Dirigersi verso a sinistra guardando le pareti del Sella inizialmente su sentiero pianeggiante e ghiaioso poi, in avvicinamento alla parete. La partenza è orizzontalmente e tramite una serie di gradini verticali  ,si traversa a sinistra una gola, da risalire con cautela in quanto umida e talvolta scivolosa. Al termine del primo tratto attrezzato dove si incrocia alla destra il sentiero proveniente da passo Gardena  mentre proseguendo verso sud-est (sinistra) si cammina lungo il terrazzo, passando in una strettoia delimitata alla destra dalla parete della Torre Brunico, si arriva al secondo vero attacco della via . Una gradinata obliqua a sinistra troviamo la targa commemorativa della ferrata. In questo tratto la via, tende a portarsi alla sinistra della parete ovvero a costeggiare il lato destro della cascata di Rio Pisciadù, la visuale si apre e si ritrovano continuamente attrezzature come gradini e pioli  in salita verticale fino ad una comoda cengia ottima come luogo di sosta. Si prosegue in direzione della gola di Rio Pisciadù con passaggi ariosi  ed abbastanza verticali  anche se in breve la via ritorna a pendenze più lievi. Arriviamo nelle vicinanze del traverso  raggiungibile dopo aver superato il tratto più esposto ma entrambi i passaggi non comportano particolari difficoltà tecniche sia per la roccia ancora ben appigliata che per la presenza di alcuni infissi metallici che agevolano parecchio la progressione. Il facile sentiero è consigliabile a chi, giunto fin qui con grande dispendio di energie, non se la sente di affrontare l’ultimo tratto della Tridentina che risulta essere sicuramente il più difficile contrariamente alla maggior parte delle ferrate dove si privilegia inserire i passaggi più impegnativi vicini all’attacco. Al bivio si sale in verticale  anche se in breve si raggiunge una prima serie di gradini metallici  poi una seconda più breve  che ci porta ad una strettoia nella roccia dove è interessante cercare gli appigli giusti. Traversiamo a destra con l’ausilio di alcuni appoggi artificiali e raggiungiamo una prima scala  a sinistra una nuova serie di gradini ci riporta in verticale  e dopo alcune roccette  si aggira una sporgenza  e ci si ritrova di fronte il ponte   che permette di superare l’abisso racchiuso tra la Torre Exner ed il tratto di parete verticale del massiccio che, dopo il superamento del ponte , rappresenta l’ultimo passaggio attrezzato della via . Eccoci al termine della “Tridentina” e non resta che percorrere il sentiero che porta al rifugio Franco Cavazza al Pisciadù .

Compagno di Cordata: Federico – Lucia

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