Data | 30/06/2012 |
Luogo | Monte Civetta |
Difficoltà | EEA-D+ |
Dal piazzale di Palafavera -1530m- si prosegue a piedi seguendo l’indicazione per il rifugio Coldai . Proseguendo per la strada sterrata e poi per sentiero CAI 566 si arriva al rifugio Coldai dove si inizia la salita in direzione della forcella. Immettersi a sinistra sull’alta via n.1 -sentiero Tivan CAI 557 che porta inizialmente ad una forcella. Con grandiosa vista sul Civetta , ed una sella -Schenal del Bech dove si abbandona l’alta via verso destra come indicato su un grosso masso da una freccia rossa con scritta “Alleghesi”. L’inizio è verticale ed esposto ma attrezzato con pioli e scalini , superato questo primo salto verticale si traversa a sinistra per risalire ancora su staffe ed una successiva scaletta in ferro. La via, continua all’interno di un canalino, superando facili gradoni di roccia , al termine del quale una breve placchetta sposta lo sviluppo della via sulla sinistra ; si ritorna all’interno di un altro canale anch’esso caratterizzato da gradoni di roccia e dove la corda si utilizza prevalentemente come scorrimano. Dal canalino si esce sul lato destro in breve ma ripida salita senza però mai eccedere nelle difficoltà vista l’abbondanza di appoggi. Si continua su facili roccette guadagnando quota fino ad un salto verticale dove, oltre alla fune, anche dei pioli in ferro aiutano a progredire uscendo finalmente dalla prima lunga serie di canali spesso in ombra che caratterizzano la ferrata fin dall’attacco e trovandosi a risalire in cresta a quota 2550m su roccia inclinata a 45° girando le spalle alle stupende torri del Civetta . La cresta gira a sinistra, si risale in diagonale ed in forte esposizione ma sempre in sicurezza grazie a fune ed una successione di pioli. Un successivo tratto verticale diverte per la possibilità di arrampicare e porta ad una ampia cengia da dove, meteo permettendo, è possibile ammirare gran parte della Val Zoldana. Si percorre la cengia verso nord-ovest e si risale nuovamente per facili roccette di I° fino ad un pulpito panoramico dove è possibile prender fiato prima di riprendere in traversata su roccia povera di appigli ma ben attrezzata con pioli mentre una grossa freccia rossa indica la direzione della via anche se lo sviluppo è evidente. Verso la sommità della cresta nord si cammina su terreno detritico traversando poi a sinistra verso un nuovo canale attrezzato con cavo attorno al quale sono stati inseriti cilindretti metallici che ne aumentano la sicurezza. Usciti da quest’ultimo canale inizia la risalita in cresta con alcune roccette non attrezzate e terrazzi detritici dove è necessaria attenzione per non provocare caduta massi e che ad inizio stagione è facile trovare ancora innevati. I tratti attrezzati non sono finiti ma ormai la vetta è vicina si superano ancora dei “massi di roccia”dove la fune è utilizzata esclusivamente per aggancio di sicurezza vista anche la stanchezza così come nel culmine della cresta levigata che in pochi minuti porta alla cima del Civetta . A pochi metri dalla croce di vetta una traccia segnata in rosso scende lungo il pendìo est in direzione del rifugio Torrani . Si inizia a scendere nel canalone detritico del Vallon ignorando al vicino bivio l’indicazione a destra per la ferrata Tissi sovrastati costantemente dalla mole del Monte Pelmo . Iniziano i tratti attrezzati che in alcuni punti non sono da sottovalutare sia per la stanchezza che ormai si fa sentire sia perchè a volte danno l’impressione di essere tecnicamente più difficili di quanto non lo fosse stata la salita . Alcuni passaggi,non assicurati,tra roccette sono da percorrere con estrema cautela mentre altri attrezzati danno l’impressione di stare a superare una vera e propria ferrata. Raggiunto il ripido ghiaione è possibile, ad un bivio, scendere in direzione della località Pècol e ritrovarsi in questo modo a sud rispetto Palafavera oppure, scivolando su ripide tracce, alla sinistra del canalone stesso si oltrepassa in pochi metri la Crepa Bassa e ci si immette sull’alta via n.1 già percorsa all’andata e successivamente al rifugio Coldai .
Compagno di Cordata: Federico – Nicola