Data | 16/06/2012 |
Luogo | Monte Faloria |
Difficoltà | EEA-D |
Raggiungerer il centro di Cortina d’Ampezzo-Bl,seguire le indicazioni per la centralissima funivia del Faloria dapprima lungo via G. Marconi e successivamente in via Ria De Zeto-10, da qui raggiungendo la stazione intermedia di Mandres.Dalla stazione di Mandres, seguire le indicazioni per la ferrata Sci Club 18. Il sentiero di avvicinamento n.206 è inizialmente in leggera salita , ma una volta usciti dal bosco si inerpica notevolmente e raggiungere l’attacco. Si “attacca” in verticale con una certa trazione sul cavo ma i piedi trovano buoni appoggi , si raggiunge subito una placca piuttosto levigata ma ben servita da staffe dalle quali si esce a sinistra presso una prima breve cengia . Pochi metri e dopo aver aggirato uno spigolo si presenta una lunga placconata rocciosa, esposta e verticale, in alcuni passaggi si “tira” sul cavo, in altri la presenza di staffe e comodi appoggi agevola la progressione fino ad un soprastante pulpito panoramico dove è possibile eventualmente riposare . Si riparte superando agevolmente un breve salto per poi traversare a destra in diagonale , presenza di una staffa in un passaggio altrimenti un po’ ostico , e si guadagna un’ampia cengia che, aggirando un nuovo spigolo , conduce alla base di un nuovo tratto verticale , in costante esposizione. La parete è qui ricca di appigli ed appoggi sicuri per i piedi pur non mancando anche qui la presenza di qualche cambra metalliche in alcuni passaggi delicati . Si esce presso un calino franoso che rapidamente si aggira tramite una cengia che, a sua volta, in leggera salita , porta, sul versante opposto del canale, ad un nuovo lungo tratto verticale e probabilmente il più lungo fin qui incontrato. Si guadagnano metri , si alternano passaggi in divertente arrampicata ad altri più faticosi, un tetto si supera provvidenzialmente con una scaletta , una piccola cengetta aiuta a recuperare energie e valutare il proseguo della parete e si prosegue incontrando ancora per qualche metro passaggi di un certo impegno finchè, nella parte alta di questa lunga sezione verticale, la roccia assume caratteristiche più arrampicabili culminando in un camino finale con difficoltà piuttosto contenute . Si traversa lungamente verso destra tramite alcuni facili passaggi orizzontali superando in particolare un espostissimo traverso ove la roccia strapiomba leggermente e quindi è richiesto un attimo di forzo e di attenzione per pochi metri . Finisce il trasferimento “orizzontale ” e ricomincia la salita sicuramente più godibile della precedente dal punto di vista fisico , ci si addentra in una suggestiva fessura-camino dal quale si esce in un ambiente prettamente dolomitico fatto di pinnacoli, creste, cenge ed al termine della lunga cengia appare la stazione d’arrivo della funivia, meta della nostra salita anche se non così vicina come potrebbe sembrare . Successivamente si arriva ad uno spigolo che termina nei pressi di una cengia inizialmente piuttosto articolata e varia poi assume caratteristiche di sentiero , si oltrepassa anche un franoso canalino privo oltretutto di sicurezze e si ritrova il cavo sul lato opposto di quest’ultimo dove in leggera salita si arriva presso una suggestiva forcellina . La forcellina è l’accesso ad una bella e frastagliata cresta che si risale e percorre in divertente arrampicata eccetto l’attacco che richiede l’uso di alcune staffe opportunamente inserite . Si percorre il filo di cresta che nel proseguo diventa una lunga cengia che porta all’attacco dell’ultimo tratto attrezzato della Sci Cub rappresentato inizialmente da un breve salto verticale poi un facile traverso che, aggirando un spigolo , prosegue su un piano inclinato ben attrezzato si arriva con soddisfazione della vetta.
Compagno di Cordata : Federico